La sostenibilità sociale nella Serie C: il caso Virtus Entella

Le politiche ESG nel calcio non sono solo prerogativa dei top club, ma coinvolgono anche squadre di Serie C, come dimostra la Virtus Entella con iniziative di sostenibilità per il territorio, come l’asilo nido I Diavoletti.
Questi progetti promuovono benessere e radicamento comunitario, offrendo un esempio virtuoso che merita di essere approfondito.

Le politiche ESG nel mondo del calcio non sono solamente appannaggio dei top teams della Serie A, ma vengono adottate anche dalle squadre delle competizioni inferiori. Proprio il Presidente della Lega Pro Matteo Marani, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport il 7 dicembre 2023 ha infatti dichiarato:
“Vorrei una Serie C sempre più sostenibile, produttrice di talenti che riescono ad arrivare nella serie maggiore come è successo, ad esempio, con Riva e Baggio. Con stadi all’avanguardia e senza barriere”.

Questa linea ha portato molte società calcistiche di Serie C ad attivarsi per attuare le politiche di sostenibilità stabilite dalla strategia Strength Through Unity della UEFA.

Le iniziative di sostenibilità della Virtus EntellA

È notizia recente l’inaugurazione dell’asilo nido I Diavoletti presso Chiavari, fortemente sostenuto dalla Virtus Entella e realizzato grazie alla collaborazione tra la società e Hakuna Matata, importante realtà territoriale con un’esperienza decennale nell’erogazione dei servizi per l’infanzia. L’asilo nido, che potrà ospitare 40 bambini e i cui costi di locazione e delle utenze saranno sostenute dalla Virtus Entella, con l’aiuto della FIGC e delle aziende partner, nasce con l’obiettivo di mantenere nel Tigullio le giovani coppie e offrire così un importante sostegno alla natalità e alle famiglie.
Un modello di unione tra club e territorio.

A tal proposito, il Presidente dell’Entella Antonio Gozzi ha dichiarato: “Abbiamo cercato una soluzione di sistema che fosse utile alla città di Chiavari. È un’iniziativa pensata e realizzata nel solco di quel modello di unione tra il club e il territorio che abbiamo sempre sostenuto e portato avanti in questi anni”.
Con questa iniziativa, la Virtus Entella ha perciò cercato di creare un impatto positivo sul territorio in cui opera e di attuare la seconda politica Strength Through Unity della UEFA, cioè “Tutela dei minori e dei giovani”.

Progetti per la salute e il benessere.

L’attenzione sarà però dedicata anche ad un’altra politica di sostenibilità della UEFA, ossia “Salute e Benessere”: grazie al contributo della FIGC infatti è stata realizzata una sala dedicata alla psicomotricità per i bambini dai 3 mesi ai 3 anni, mentre l’elaborazione del menù sarà affidata ad un nutrizionista pediatrico.
Il fondamentale contributo della Virtus Entella all’Asilo “I Diavoletti” conferma l’attenzione della società di Chiavari al mondo dei bambini: con il progetto “La Classe allo Stadio” infatti, Virtus Entella mira a far conoscere ai bambini di quarta e quinta elementare del territorio la realtà calcistica biancoceleste attraverso interviste che i bambini stessi realizzano ad un giocatore della prima squadra, un tour dello Stadio Comunale, un laboratorio di disegno e, infine, una sfida ai calci di rigore.

All’inaugurazione dell’asilo era presente anche il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, che
ha dichiarato:
“Per la FIGC, invece, questa progettualità assume un valore determinante come punto di riferimento per un maggiore radicamento dei Club nei rispettivi territori e per il percorso di sostenibilità integrale che la Federazione sta promuovendo con una visione strutturale che punta al 2030. Il calcio è migliore di come spesso viene rappresentato, lo dimostrano iniziative di questo tipo, il cui valore interessa l’educazione e la responsabilità sociale.
Il calcio fa bene al Paese perché insiste sul benessere della collettività. Per questo oggi sono qui a testimoniare l’attenzione dell’intera FIGC verso questo progetto e a complimentarmi con Antonio Gozzi e la Virtus Entella per la straordinaria visione che hanno del calcio e della sua mission per il futuro”.

Dunque, l’obiettivo per i prossimi anni è la creazione, a tutti i livelli, di un ecosistema calcio aperto alle comunità di riferimento e che sia in grado di generare un impatto positivo sulla collettività. Questo impatto positivo genera inevitabilmente un ritorno anche alle società calcistiche, con l’attrazione di investitori e un miglioramento della reputazione per le società stesse.

Di Andrea Ziletti

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